CIAO PIERO

pendola

Questa però me la devi spiegare, Signore.

Sì perché adesso basta nascondersi dietro il dito del libero arbitrio. Se sei, come si dice, davvero onnipotente allora perché la tua potenza non può impedire che talune cose accadano?

Non ne faccio una questione di interesse, per carità, ma almeno di coerenza.

Insomma, Signore, arriva un bel momento nella vita in cui anche tu devi assumerti le tue responsabilità: sì, ce lo devi proprio. Anche perché adesso, noi, qui, dobbiamo trovare qualcuno a cui dare la colpa. E francamente a noi, adesso e qui, non viene in mente altri se non te. Hai capito bene: una vera e propria colpa.

La colpa di un vuoto che non lascia fiato se non per piangere.

Perché Piero, e tu Signore lo sai bene, non riempiva i suoi spazi così tanto per fare. La sua presenza, la sua essenza, la sua impronta erano dense di una sorta di eleganza manierata che sapeva di tabacco, di mentolo e di vita vissuta; un vero e proprio “stile” ma declinato secondo un’accezione che, paradossalmente, ne identificava la sostanza, l’impasto, la materia e non solo la semplice ed evanescente apparenza. Non è facile da spiegare, lo comprendo, ma bisogna pur provarci in qualche modo.

Lo stile di Piero, era la sua personalità ma anche la sua corporeità nei modi, nelle azioni, nelle parole, nelle soluzioni, nei compromessi, nella gioia e nel dolore di una vita non sempre grata. Ecco: lui era lì sempre con giacca e cravatta ma, quando lo doveva fare (e a volte lo si deve fare), si tirava su le maniche, per non sporcarsi i polsini, e infilava le mani nel brutto di questo pianeta. Sissignore e, per quanto è vero il creato, puoi giurarci che quei polsini rimanevano immacolati anche con le mani che ravanavano la più fetente delle fogne.

Più o meno il Piero che ti sei voluto riprendere, Signore, era una cosa così. E scusa se è poco.

Capirai come colmare un vuoto del genere non sia possibile. Il solo atto di descriverlo comporta, da parte di chi ci prova, il sacrificio di una parte dei suoi ricordi al fine, quanto mai ambizioso, di divulgarli. Perché raccontare una persona come lui non si può fare solo con le parole. Per disegnare Piero è necessario che chi l’ha conosciuto ci metta un po’ della sua anima togliendola a sé stesso per mostrarla, come fosse inchiostro, a coloro che incuriositi ne osservano l’immagine formarsi. E’ questo l’unico modo per far arrivare al mondo il ritratto, il meno stucchevole possibile, di una persona straordinaria.

E allora facciamolo, dai: liberiamoci di questo fardello e diciamo al mondo che Piero dietro, davanti, intorno, sopra, sotto e dentro di sé lascia tutta una serie di testimonianze che possono generare qualsivoglia reazione eccetto l’indifferenza. Come un tuono inaspettato col cielo sereno.

Non voglio fare di queste poche righe il classico resoconto da contabili del necrologio elencando, come in un bilancio, quel che ha fatto, come lo ha fatto e quante ne ha fatte. Sarebbe troppo facile. Per questo ci sono fior di specialisti e poi, se non bastasse, c’è la città che lo sa e lo ringrazierà in eterno.

La mia testimonianza su Piero va ben oltre le pur notevoli ed esemplari fatiche terrene. Era, anzi è, l’incarnazione di un mondo che sarebbe troppo sbrigativo definire “d’altri tempi”. Non è così. Certi modi di essere non hanno tempo e nemmeno spazio (fattene una ragione, Signore, visto che ce l’hai tolto). Sono eterne tanto quanto te e forse anche di più.

Bene. Vorrei andare avanti ma ogni parola è un grammo di anima in meno e, sinceramente, non voglio levarmene più. E comunque ci siamo capiti, vero?

(Ma detto tra noi, Signore, lo vuoi sapere qual è la cosa che più ci mancherà? E’ quel suo sorriso un po’ malandrino con il quale si faceva beffe degli affronti del destino. Quello ghigno, simpatico e impunito, ora ce l’hai tutto per te, ce l’hai rubato con l’inganno. Ma in cambio pagherai un caro prezzo, non ti credere: sei accusato di colpevole sottrazione di persona straordinaria e, di questa colpa, non sarà così facile giustificarsi quando sarà il momento di guardarci negli occhi, ad uno ad uno, noi orfani rimasti a guardare una panchina ormai vuota).

I Volontari

 

 

STEFANO PENDOLA

pendolaDa Luca Fantini riceviamo e pubblichiamo

In relazione al ricordo di Stefano Pendola, mancato in Trentino pochi giorni fa, mi permetto di integrare le parole del buon Brigati con alcune considerazioni personali che ad altro non ambiscono se non delineare meglio i contorni di una persona, per sua stessa definizione, indescrivibile.

E in effetti lo era davvero, indescrivibile, il caro Stefano.

Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di frequentarlo, in particolar modo se ciò è avvenuto nell’età della maturazione delle coscienza, come la mia, non può che conservarne una cicatrice indelebile. Stefano non era una persona comune. Era una sorta di “stampo” che, in maniera del tutto inconsapevole, ti faceva pian piano assumere la forma dei suoi pensieri, anche di quelli contro cui, paradossalmente, combattevi. Questo perché alla fine, in fondo, arrivati al nocciolo della questione, ti rendevi conto che aveva ragione lui. Eccome se ce l’aveva. Era un groviglio di contraddizioni e di confusioni, bisogna ammetterlo; nei dettagli e nelle “sovrastrutture” poteva essere criticato ma lo sapeva. Ne era sornionamente consapevole ma, credete, non era affatto un problema per lui. Le suppellettili, le apparenze, la fenomenologia quotidiana non sono un problema per chi è sostenuto dalla sua vera essenza e, in ogni momento, tiene ben salda la barra del timone verso l’approdo di un ideale universale. E’ stato definito “socialista ma con proprie idee”, quasi a classificare il socialismo come qualcosa da cui sarebbe meglio distaccarsi un po’. Io non la penso così. Anzi ritengo, se mai, più vero il contrario: Stefano aveva ideali d’acciaio e tali ideali potevano forse inquadrarsi nell’universo socialista, il quale, all’epoca, magari lo rappresentava meglio di altri ma, più semplicemente, potevano anche riassumersi nel suo disarmante modo di vedere il mondo: si può stare bene solo se stanno bene anche gli altri. Tutti gli altri. Sì, tutti”.Questo era Stefano.

Con e grazie a lui ho scoperto Eco, Esher, Bach, Meliville, Tarantino, Cervantes, Guccini…; si parlava di vino, di grappa, di alambicchi, di griselle (la scalette di corda dei velieri di una volta) e dei relativi modi di intrecciarne i nodi, di culi di donna e di politica, di fisica e metmpsicosi, di Freud e di Dinamite Bla. E sempre nell’ovattata oscurità delle retro vie, mai in primo piano, mai sotto i riflettori.

Le nostre tane erano la camera dei Volontari del Soccorso, dove abbiamo trascorso centinaia (se non migliaia) di giorni e notti, oppure i locali dei centri storici (“non sul lungomare”, diceva, “troppo in vista, troppo luminoso, troppo chiassoso”), a sorseggiare brandy o bourbon con la sua immancabile cicca di sigaretta in bocca.

Non so quante persone abbiano avuto l’occasione, come la mia, di esser state plasmate (sempre inconsapevolmente, lo ripeterò all’infinito) dalla potenza di Stefano, ma so che sono tante. Ciascuna di esse lo porterà dentro per sempre e, in alcuni casi, lo saprà tramettere agli altri perché, non è retorica ma Stefano vive. E’ qui con me mentre scrivo ed è in molti di voi che state leggendo. Stefano vive: ed è questa consapevolezza, confesso, l’unico vero lenimento alla strana sensazione di essere diventata orfana che una parte della mia coscienza ha provato quando è giunta la fatale notizia dal Trentino.

Grazie per l’opportunità.

TESSERAMENTO ANNO 2019

logo50 sfondoCaro Socio,

Il 10 Luglio festeggiamo 50 anni!

Siamo nati  il 10 Luglio del 1969.

Il cinquantesimo anno dalla fondazione è un traguardo importante, raggiunto con una crescita continua su tutti i campi.  Ora siamo una delle realtà più grandi e solide della nostra ASL e, di tutta la Regione Liguria. Difficile dire cosa abbiamo fatto da quando siamo nati in poche righe, ma proviamoci.

In questi cinquant’anni, siamo passati dal primo ed unico automezzo, una Fiat 2300 trasformata artigianalmente in ambulanza (che ancora oggi custodiamo come memoria storica), all’attuale parco macchine formato da 20 automezzi di ogni tipo. Siamo passati da un piccolo gruppo di persone senza nessuna formazione, ad un folto gruppo di volontari formati in maniera professionale per trattare al meglio i pazienti. Abbiamo affiancato ai volontari quindici dipendenti, autisti, centralinisti e segretarie. Siamo passati dal solo trasporto urgente a tanti tipi di servizi per la città, per i disabili e per i più deboli.

In questo mezzo secolo di attività, abbiamo percorso oltre dieci milioni di chilometri in più di duecentomila servizi. Dati che fanno impressione a guardali così e, che dimostrano come ogni famiglia di Rapallo e dintorni abbia avuto bisogno di noi almeno in una occasione.

Tra Volontari per scelta e ragazzi che hanno svolto da noi il Servizio Civile, sono migliaia i giovani Rapallesi che hanno frequentato la nostra Sede. Nessuno è finito sulla cattiva strada anzi, molti hanno trovato una seconda famiglia e sono diventati uomini.

Siamo orgogliosi della nostra Pubblica Assistenza e dei valori di solidarietà e di umanità che ci caratterizzano, valori che non devono andare dispersi e che vogliamo trasmettere alle generazioni future.

Sperando di fare cosa gradita, Ti inviamo la tessera dell’anno in corso e, Ti informiamo che presso la sede di Via Arpinati è aperto ogni giorno l’Ambulatorio Infermieristico a disposizione dei Soci per le prestazioni di base (pressione del sangue – iniezioni – prelievi – elettrocardiogramma – medicazioni ecc).

Al momento della dichiarazione dei redditi, se vuoi, puoi aiutarci assegnandoci il cinque per mille semplicemente indicando nell' apposita casella il nostro codice fiscale:

  83008120103 - una scelta che non ti costa nulla !

Il tuo contributo verrà utilizzato interamente per le nostre attività a favore degli altri e potrai controllare i bilanci della Società che sono pubblici.

VOLONTARIATO VACANZE

rapallo

Il Golfo del Tigullio, non ha bisogno di molte presentazioni: Dalla Baia di San Fruttuoso, sino al tranquillo comune di Moneglia, passando per la rinomata Portofino, Santa margherita, Rapallo, Chiavari, Sestri Levante, è una vera e propria perla del Mar Ligure.
E’ a Rapallo che i Volontari del Soccorso di S.Anna sono una realtà di volontariato e soccorso dal 1969.
Con più di 3000 soci e 150 volontari attivi che effettuano variate tipologie di servizi, siamo un punto di riferimento solido per il nostro comune e non solo.
Quest’anno, approfittando dell’importantissimo traguardo del cinquantesimo anniversario di attività, vogliamo rinnovare più che mai l’iniziativa del “Volontariato Vacanze”:
offriamo la nostra disponibilità ad ospitare volontari provenienti da altre associazioni,
per un periodo di volontariato-vacanza, scambio culturale e di esperienze fra i volontari delle Pubbliche Assistenze, in cambio di un aiuto allo svolgimento dei servizi ordinari e di emergenza dell’Associazione.
Raggiungeteci in qualsiasi periodo dell’anno: potete vivere il clima mite della stagione primaverile, godervi il mare nella stagione estiva, farvi sorprendere dai colori autunnali ma anche vivere di paesaggi unici nei mesi invernali.
Il tempo di permanenza è a vostra scelta, basta comunicarcelo per tempo.

Abbiamo a disposizione una camera per quattro volontari.
Ma siamo in grado di poter ospitare, se avvisati per tempo, anche un numero superiore.
Sarà nostra cura pensare al pranzo e mettervi a disposizione la cucina per la cena.
Potremo organizzare con voi uscite sul territorio, sapremo guidarvi alle visite dei luoghi più belli, e consigliarvi le attività che il nostro territorio offre in tutte le stagioni.

A fronte di ciò vi chiediamo un contributo nell’espletamento dei servizi ordinari e di emergenza con l’impegno a coprire turni diurni di 6 ore (8/14 o 14/20)
La divisa sociale vi verrà fornita da noi, calzature ESCLUSE.
E’ gradito ricevere, via mail, gli eventuali attestati in possesso del singolo soccorritore e un’autorizzazione della direzione dei servizi della propria P.A. o C.R.I.
Chi è interessato, per maggiori informazioni, può contattare il nostro referente:
Bonfanti Andrea tel. 392 2887781 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L’adesione dovrà pervenire esclusivamente a mezzo e-mail, con indicazione del periodo e allegata la relativa documentazione.
La conferma sarà data per mail.

AVPC

La avpcnostra Associazione VAB PC Rapallo opera in misura prevalente nell'ambito della protezione civile e della lotta contro gli incendi boschivi. Il nostro compito è quello di dare soccorso ed assistenza alla popolazione e di prevedere, prevenire ed intervenire in caso di eventi calamitosi di origine naturale od antropica a livello comunale, provinciale, regionale e nazionale.L'Associazione ha lo scopo di attuare tutte le misure che si rendono necessarie per la difesa del territorio e della sua popolazione secondo le attivazioni degli enti preposti e secondo le procedure previste dal piano comunale di Rapallo, di Cicagna e dal piano regionale ligure. Dal 15 aprile 2014 la nostra associazione è diventata ONLUS essendo iscritta al registro regionale del terzo settore. E' inoltre iscritta al registro regionale delle associazioni che svolgono attività di protezione civile e antincendio boschivo.

NOI SIAMO IL VOSTRO 5X1000

Facciamo due conti. Rapallo ha circa 30 mila residenti, cioè trenta mila persone che, più o meno stabilmente, la popolano in modo continuativo. I volontari del soccorso che svolgono la loro opera in maniera effettiva sono circa 150. Centocinquanta militi che, in un modo o nell’altro, lavorano costantemente e gratuitamente per i cittadini. Ebbene, che ci crediate o no, 150 è il cinque per mille di 30.000. In pratica, a Rapallo, ogni mille abitanti ci sono cinque volontari del soccorso (parliamo di militi effettivi, i soci semplici sarebbero molti di più), cioè noi siamo il cinque per mille di Rapallo: il vostro “cinque per mille”. E allora? – potreste dire –che ci sarebbe di così strano in questo ridondante giro di parole? Nulla di particolarmente insolito, è vero, ma caso vuole che CINQUE PER MILLE sia anche la quota dell’IRPEF che si può devolvere ad una ONLUS quando si compila la dichiarazione dei redditi. Vedete che, in questo caso, la coincidenza diventa oltremodo simpatica. La destinazione del 5×1000 è un’iniziativa che risale alla legge finanziaria 2006 e che è stata mantenuta. Consente al contribuente, senza nessun onere aggiuntivo a suo carico, di devolvere il 5×1000 della propria imposta sul reddito ad una Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS), come i Volontari del Soccorso, ed è cosa ben diversa dal già sperimentato 8×1000 destinabile a stato, chiese, confessioni religiose, ecc., la cui partecipazione resta comunque invariata. In questo modo è possibile darci una mano non facendo altro che indicare il nostro codice fiscale 83008120103 sulla scheda di destinazione del cinque per mille allegata ad ogni modello 730 o Unico. I lavoratori dipendenti o i pensionati che non presentano la dichiarazione dei redditi possono consegnare la scheda (compilata come si è detto sopra) in busta chiusa ad un ufficio postale, ad uno sportello bancario (che la ricevono gratuitamente) o ad un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, ecc.). Le schede sono rilasciate gratuitamente dal “sostituto d’imposta” (il datore di lavoro o l’ente erogatore della pensione), al quale è sufficiente chiedergliele. Le si apre, vi si mette la propria firma, il nostro codice fiscale (83008120103) e voilà il gioco è fatto. Roba di due minuti, non di più. Noi, per questi due minuti, vi ringraziamo fin da adesso e per un periodo molto più lungo. Ve lo meritate.

ALBO D'ORO PALIO REMIERO FORZE EMERGENZA IN CAMPO

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Edizione palio remiero
10° 11° 12°
Anno 2001 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Luogo CAM RAP MON RAP SML RAP SL SML CAM BOG ZOA REC
P.A. Croce Verde S. Margherita Lig. I                      
Croce Rossa Italiana comitato di S. Margherita Lig.   I     II       I      
P.A. Volontari del Soccorso S. Anna Rapallo     I II   III   I   II   III
P.A. Croce azzurra Moneglia             I          
P.A. Croce Verde Camogliese                     I  













Edizione palio remiero femminile 10° 11°
Anno 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Luogo RAP MON RAP SML RAP SL SML CAM BOG ZOA REC
Croce Rossa Italiana comitato di S. Margherita Lig. I II         III I      
P.A. Croce azzurra Moneglia         I II          
P.A. Croce Bianca Rapallese       I              
Polizia di Stato     I                
P.A. Volontari del Soccorso S. Anna Rapallo                 I   II
Servizi Sociali Comune di Rapallo                   I  





 

TRAPPOLA PER TOPI

trappola per topi

Un gruppo di amici, un gruppo di volontari del soccorso, che di giorno e di notte soccorrono con le ambulanze chi ha bisogno. La voglia di cimentarsi in una avventura come quella del teatro, un ambiente dinamico come quello della P.A. Volontari del Soccorso S. Anna Rapallo che permette di esplorare nuovi percorsi, nuove idee e nuove realtà, e infine il bisogno di coniugare l’ispirazione a nuove sfide con il bisogno di solidarietà nei confronti di chi soffre e ha bisogno di supporto. Ecco gli ingredienti che ci hanno mossi a questa nuova avventura, mettere in scena una commedia giallo brillante di A. Christie “Trappola per Topi” e devolvere l’intero ricavato in beneficienza all’ABEO (www.abeoliguria.it Associazione Bambino Emopatico Oncologico presso l’istituto G. Gaslini di Genova). Tutto lo staff (regista attori tecnici scenografi luci suoni trucco parrucchieri) per realizzare la pièce teatrale è rigorosamente made in Volontari del Soccorso S. Anna. Questa, in sintesi, la peculiarità dell’evento.


Ma veniamo al teatro, gli ingredienti per un ambientazione da “giallo” ci sono davvero tutti: una pensione isolata della campagna inglese; una notte di tempesta, di vento, freddo e ghiaccio; l’immancabile omicidio, avvenuto poco prima e poco lontano per opera di un misterioso assassino; due giovani locandieri, Mollie e Giles Ralston, marito e moglie, alla loro prima esperienza; cinque ospiti un po’ particolari, ognuno con le sue caratteristiche stravaganti e, infine, l’immancabile e altrettanto eclettico ispettore della Polizia di Scotland Yard. Otto simpatiche personcine, ognuna delle quali incarna un carattere tutto suo, un’individualità particolare e intima ma che ognuno di noi non farà fatica a riconoscere in qualche suo conoscente, amico, parente o, addirittura in sé stesso. Ecco qui di seguito una breve descrizione per ogni personaggio, chissà che non vi venga in mente qualcuno:

Mollie, una venticinquenne sprovveduta, coraggiosa, chiaramente destinata ad un’esistenza scomoda proprio per la sua decisa umanità;

Giles, suo marito, un classico giovanotto quadrato e serio, dotato di una gloriosa sicurezza;

Christopher Wren, intimorito dalla propria realtà, ma non della fantasia, né dell’orrore o dell’arte;

Signora Boyle, un’amante della rispettabilità ed esasperante scocciatrice, che scopre difetti in chiunque le capiti a tiro, ovviamente per nascondere a sé stessa il suo estremo squallore;

Signorina Casewell, irta, discontinua, chiusa e non sempre accattivante: una vittima che lotta amaramente per non esserlo;

Signor Paravicini, altrettanto problematico, ma quasi penosamente estroverso, con uno spirito cristiano molto sincero;

Maggiore Metcalf, misterioso maggiore in pensione,

Sergente Trotter, misterioso sergente di polizia di Scotland Yard.




FRATELLO SOLE

Finalmente il nostro impianto fotovoltaico ha cominciato a fare quello per cui è nato: trasformare la luce del sole in energia elettrica pulita. E ne siamo orgogliosi.

Era questa un’idea che ci frullava in testa già da qualche anno, scaturita dalla consapevolezza di essere proprietari di una bella superficie piana (quasi 100 metri quadri), sulla copertura del nostro autoparco,  perennemente esposta al sole. Fatti due conti, nel 2007 abbiamo dato l’avvio ai progetti che, nel Febbraio 2008, hanno determinato la posa del primo pannello. Dal 21 Luglio 2008 l’impianto ha cominciato a funzionare producendo il nostro primo Watt di energia pulita. Oggi, senza falsa modestia, possiamo dire che è l’impianto solare per la produzione di energia elettrica più grande di tutto il comune di Rapallo.

Le spese per la realizzazione, nonostante i non pochi incentivi e le agevolazioni fiscali e burocratiche, sono state ingenti, quasi 36.000 Euro, ma abbiamo deciso di esporci direttamente, in prima persona, senza l’ausilio di intermediari. Un particolare ringraziamento lo dobbiamo rivolgere alla ditta “F.lli Leucari” di Rapallo per la competenza, la disponibilità e la pazienza dimostrata, così come alla consulenza tecnica dell’ingegnere Claudio Rezzoagli ed alla perizia del nostro socio di vecchia data, nonché valido elettricista, Bruno Brizzolara. L’energia prodotta, stimata intorno ai 6.630 kWh annuali con una potenza complessiva di 5,76 kWp, servirà per alimentare i nostri consumi ed il prevedibile surplus (ne produrremo, se tutto va bene, un po’ di più di quella che ci serve) sarà venduto all’Enel ad un prezzo più alto di quello con cui la compriamo. Di questo passo, nell’arco di una decina d’anni dovremmo ammortizzare le spese sostenute, cominciando così ad essere pressoché autosufficienti e, chissà, magari anche a guadagnarci qualcosa. Ma a parte i risvolti economici, la vera matrice di tutta l’operazione risiede nell’aver preso coscienza seriamente che il nostro pianeta ha bisogno di qualcuno che pensi a lui. Tanti bei discorsi sull’ecologia, sull’ambiente, sull’energia pulita, sulle fonti rinnovabili (sono parole che, a furia di sentirci ripetere da tutti, conosciamo a memoria), tanta retorica alla fine, ormai l’abbiamo capito, lascia il tempo che trova se non viene concretamente trasformata in realtà. E questo, purtroppo, capita ancora raramente.

Le istituzioni del nostro paese sembrano alquanto restie ad una coraggiosa manovra di incentivazione all’energia pulita (che, secondo noi, dovrebbe partire proprio con l’esempio degli enti pubblici, in uno Stato conosciuto in tutto il mondo come il “paese del sole”), ma noi, come ben sapete, non siamo certo quelli che stanno a guardare e ad aspettare. “Quel poco che possiamo fare LO DOBBIAMO fare”, e, ancora una volta, lo abbiamo fatto. Tutto da soli, come al solito.

Presto posizioneremo un display digitale che fornirà in tempo reale i dati dell’energia prodotta. E’ stato calcolato che, ogni anno, il nostro impianto permetterà di immettere nell’atmosfera 6 tonnellate di anidride carbonica in meno (la famosa CO2, causa principe dell’inquinamento atmosferico). Sei tonnellate! Avete presente quanto sono 6 tonnellate di anidride carbonica? No? Be’, nemmeno io. Però, essendo la CO2 una cosa così leggera da volare nell’aria, per farne 6 tonnellate ce ne vorrà una montagna. Ebbene, pensate ad una montagna di veleno in meno nei nostri cieli, nei nostri polmoni ed in quelli dei nostri figli. Ogni anno. Per sempre.

Ecco quello che abbiamo fatto

P.A. VOLONTARI DEL SOCCORSO S.ANNA RAPALLO ODV

Via Arpinati, 20/A 16035 Rapallo (Ge)
Tel +39.0185.262626 – Fax +39.0185.262735
Codice Fiscale: 83008120103
 
Iscrizione registro regionale settore sanitario
SN-GE-ASO-082/94
 

ASSOCIAZIONE VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE RAPALLO ODV

Via Arpinati, 20/A 16035 Rapallo (Ge)
Tel +39.0185.262626 – Fax +39.0185.262735
Codice Fiscale: 91046840103
 
Iscrizione registro regionale terzo settore VOL-GE-006-2015 
Iscrizione elenco regionale PC e AIB P-GE-0178

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